Ed eccoci… con qualche anno di ritardo arriva anche il diario della Valle della Loira, con aggiunta di qualche giorno trascorso alla Duna di Pyla.
As usual, perdonate eventuali errori di battitura e… le foto sono qui su Flickr se volete vederle.
1 - Venerdì 27 Giugno 2014
Di nuovo Francia: ormai questo pese mi piace davvero molto. L’idea è di fare una puntata al mare e poi visitare la Valle della Loira. Portando il cane, eravamo indecisi tra costa mediterranea (troppo caldo?) e costa atlantica (troppo piovoso?). Alla fine abbiamo deciso per la seconda, anche perché più conforme ai nostri gusti.
Il solito tour de force in macchina del primo giorno, con Newton un po’ irrequieto, ci ha portati ad una sosta intermedia a Varetz. Si tratta di un paese che ho scelto direi a caso: rispondeva ai criteri “circa 11 ore da casa”, “posto piccolo” (sui 3000 abitanti in questo caso), “hotel a basso costo”, “possibilità di cenare senza spostarsi molto”.
L’hotel St. Julien (60€/notte) si è dimostrato ottimo: vecchio edificio in pietra restaurato, con camere standard ma pulite… ciò che serviva. Il personale era disponibile e simpatico, se non davvero divertente! La sorpresa migliore è stato il ristorante dell’hotel: servizio informale ma in qualche modo elegante, cibo tradizionale (e squisito) con varie opzioni senza glutine, e prezzo molto abbordabile (€20/persona + bevande). Vicino all’hotel c’era anche un piano bar che sembrava l’ideale per un drink, ma eravamo davvero stanchi, così dopo aver pascolato il cane siamo andati a dormire.
2 - Sabato 28 Giugno 2014
Pioggia per gran parte della notte. Nonostante le previsioni pessime (anche se il cielo sembrava voler raccontare qualcosa di diverso), ci siamo diretti alla Duna de Pyla, dove avevamo già trascorso una notte nel 2006. Questa volta, complice TripAdvisor, abbiamo scelto il camping Panorama: ci è stata assegnata una piazzola un po’ ventosa (accettabile comunque per via di una siepe di protezione) ma (che sorpresa) molto panoramica verso l’oceano. Montata la tenda e pranzato (grazie ad una preventiva spesa all’HyperU), siamo scesi in spiaggia nonostante un sostenuto vento proveniente dal mare, poiché proprio tale vento alternava nuvole e Sole senza mai portare pioggia. Io e Newton siamo anche saliti sulla Duna, con i granelli di sabbia mossi dall’aria che mi affettavano le gambe come coltelli: sempre gran panorama dalla cima, comunque.
Prima cena in tenda… ed è stata proprio dentro la tenda, con cottura nell’abside, complice il forte vento che rendeva impossibile utilizzare il fornelletto all’aperto. Abbiamo conosciuto i nostri vicini di tenda, inglesi di Colchester, che si erano appena sposati in Italia con un clima pessimo; si erano poi spostati nella Francia mediterranea ma anche lì avevano trovato maltempo, così si erano nuovamente spostati alla duna - dove la situazione era migliore, ma comunque troppo “british” per i loro gusti.
Alquanto stanchi, siamo entrati in tenda poco prima di Mezzanotte e, dopo aver fatto funzionare il WiFi (€4/giorno o €19/settimana) ci siamo rapidamente addormentati.
3 - Domenica 29 Giugno 2014
La notte è stata segnata da forte vento e da alcuni temporali, che comunque non hanno creato problemi alla nostra mitica tenda (quest’anno uno dei 2 pali è nuovo, poiché si era rotto in Croazia). La tenda dei vicini inglesi aveva invece imbarcato un po’ d’acqua per via di una piccola falla… Preparata la colazione nell’abside per contrastare la pioggia, il tempo è rapidamente migliorato e siamo dunque partiti per una lunga camminata in direzione di Pyla sur Mer… dopo 2 ore di cammino in spiaggia siamo giunti al centro abitato, dal quale (grazie ad Open Streep Map) siamo rientrati attraverso piacevoli sentieri nel bosco - sotto un caldo Sole. Saliti in cima alla duna, siamo poi riusciti a scendere nuovamente in spiaggia.
Il pomeriggio in riva all’oceano è stato sempre caratterizzato da un alternarsi di Sole e nuvole, con il solito forte vento. Sabry ha rimediato parzialmente all’impossibilità di fare il bagno utilizzando la piscina del camping, mentre io e Newton ci siamo gustati una buona birra al vicino bar guardando il primo tempo di Olanda-Messico. Il vento era calato quindi abbiamo cenato all’aperto, anche se la situazione non era del tutto calma: è stato necessario un ingegnoso sistema di tiranti per posizionare l’abside in modo che la pentola fosse riparata. E così risotto al pesce è stato, accompagnato da una La Chouffe.
Dalla tenda si sode di un grandioso panorama sull’oceano e sulle dune di sabbia… purtroppo, per la seconda sera di fila, le nuvole all’orizzonte hanno impedito di fotografare un bel tramonto. Qualche scatto pregevole è stato comunque compiuto, soprattutto grazie ai bravi parapendiisti che si libravano sul ripido versante passando solo una manciata di metri sopra il terreno (e le nostre teste).
4 - Lunedì 30 Giugno 2014
Dopo una notte parzialmente piovosa, ci siamo svegliato in una giornata senza vento ma con un cielo ininterrottamente velato. Ormai mi stavo abituando al posto, ed ogni mattina facevo un salto al minimarket per acquistare una baguette ed un po’ di verdura. Tentavo di dire qualche parola in francese per impararlo un po’: non sembra difficilissimo, ma ci devo lavorare.
Nonostante le nuvole, il clima era piacevole, quindi abbiamo passeggiato lungo la spiaggia in direzione Sud fino ad arrivare ad una vecchia postazione difensiva tedesca della WW2; in realtà se ne incontrano varie, in stati di conservazione variabili. Questa era persino “scalabile” facilmente dall’interno, mentre i muri esterni erano stati trasformati, tramite l’aggiunta di appigli artificiali, in una palestra di roccia. Le postazioni un tempo dovevano trovarsi sulle dune, ad almeno 70 metri di altezza, ma lo spostarsi graduale verso l’interno delle scogliere sabbiose (circa 4 metri all’anno, pare) ha fatto “mancare il terreno sotto i piedi” alle strutture, che quindi oggi si trovano in spiaggia, se non addirittura in acqua. Pur non essendo un amante della “vita da spiaggia”, quelle sull’oceano mi piacciono molto: sono enormi e poco affollate (la gente anche c’è, ma è molto sparsa sui grandi spazi), il cane può stare libero, e c’è un’arietta che rende il caldo ben più sopportabile che nel Mediterraneo (c’è anche qualche opportuno grado in meno, comunque).
La sera abbiamo optato per un aperitivo al Joe’s (uno dei ristoranti del camping), guardando distrattamente il secondo tempo di Francia-Nigeria. Alla fine abbiamo optato per mangiare direttamente lì: € 13 a testa per una pentolona di cozze (le mie erano al curry, buonissime!) con patate fritte.
L’inglese nostro vicino di tenda e perseguitato dal maltempo aveva studiato meteorologia in passato, così abbiamo guardato assieme le immagini satellitari e mi ha spiegato che il tempo era in miglioramento (più rapidamente di quanto lui pensasse, si è poi visto). Dopo 2 passi siamo entrati in tenda per una partita a carta, il disbrigo di un po’ di e-mail di lavoro, e Zzzz.
5 - Martedì 1 Luglio 2014
La nostra zona del camping potrebbe essere chiamata “Little Britain”. Davanti a noi c’era un curioso furgoncino con targa UE con indicato CYM come nazione (e adesivo “GB”). Cercando su Internet sembrava si trattasse delle Isole Cayman, ma sarebbe stato un po’ bizzarro. Cercando ancora, ho scoperto su Wikipedia che i gallesi possono richiedere la sigla CYM (Cymru, Galles in gaelico) al posto di GB per la targa dell’automobile; in effetti, guardando bene, ho notato anche una piccola bandiera del Galles sulla stessa targa. Comunque, i tizi ascoltavano sempre gran musica!
La giornata non sembrava male: qualche nuvola su ampi squarci di sereno. Sabry ha portato Newton a camminare nel bosco per un’ora, mentre io ho fatto il mio solito giro al minimarket e cazzeggi vari. Dopo un giretto in spiaggia, è iniziato a piovere, quindi siamo tornati alla piazzola per il pranzo, montando la piccola tenda ausiliaria così da non avere problemi sporcando quella grande. Abbiamo constatato che gli sposini inglesi erano andati via, e forse hanno portato via il maltempo, poiché 2 ore dopo è esplosa l’estate, con cielo terso che ci ha concesso di ridiscendere in spiaggia, ed a me e Newton di salire in cima alla duna a scattare qualche foto. Scendere di corsa sulla sabbia (110 metri di dislivello in un attimo) è stato molto divertente! Dopo la spiaggia, Sabry è andata anche in piscina mentre io ero alle prese con una Grimbergen scura assieme a Newton davanti ad Argentina-Svizzera; Sabry ci ha poi raggiunto per una caipirinha.
Di nuovo cucina in proprio, all’aperto e con un bel clima… c’era globalmente un’atmosfera più estiva, con musica ad alto volume al bar e ragazzi tedeschi che grigliavano senza sosta. Nonostante la giornata relativamente riposante, avevo molto sonno e poco dopo mezzanotte mi sono addormentato.
6 - Mercoledì 2 Luglio 2014
Per la prima volta la giornata sembrava grandiosa (=soleggiata) fin dall’inizio, il che era proprio quello che serviva per il nostro ultimo giorno in spiaggia. Per prima cosa siamo saliti per l’ennesima volta sulla duna - con tanto di pesante borsa mare - così da poter scattare un po’ di foto mattutine; successivamente ci siamo semplicemente capottati in spiaggia per tutto il giorno: bagno, nanna, relax. Non potendo stare del tutto fermo, ho comunque “costretto” tutti a camminare fino ad una postazione WW2 dove eravamo già stati un paio di giorni prima. La giornata davvero splendida ci ha concesso di stare in spiaggia fino ad oltre le 20 e, finalmente, di fotografare il tramonto del Sole sul mare senza nuvole tra i piedi: uno spettacolo, come avrebbe detto il metereologo inglese, “awesome”! La sera abbiamo tirato un po’ tardi facendo il bucato.
7 - Giovedì 3 Luglio 2014
Si prospettava una bella giornata di nuovo, e mi stavo abituando alla vita del campeggiatore sull’oceano: spesa mattutina, mare, duna, aperitivo, … In effetti mi stavo abituando troppo: era ora di lasciare la Duna de Pyla e l’ozio, per iniziare a visitare qualcosa. Il camping Panorama alla fine si è rivelato una buona scelta: gran posizione e molti servizi: € 27/giorno (2 persone+auto+tenda+cane), però vista la posizione e la qualità direi che il prezzo ci stava.
Per prima cosa siamo andati a Bordeaux ad acquistare qualcosa da mangiare per noi e per Newton; alla fie abbiamo comprato anche un po’ di cavolate, tipo un gioco di corda enorme di colore camouflage. Dopo 4 ore di giuda siamo giunti nel minuscolo villaggio di Montsabert, nei pressi della Loira, attraversando una splendida campagna ricoperta di vigneti.
Abbiamo scelto il camping Parc de Montsabert dopo averlo visto sul libro della catena Yelloh! (trovato al camping Panorama, facente parte della stessa catena). Immerso in una parco pieno di verde, è uno dei campeggi più rilassanti che io abbia mai visto. C’era poca gente (in gran parte olandesi), le piazzole erano enormi e l’atmosfera decisamente rigenerante (€ 20/notte noi+auto + € 5/notte cane + € 12/2giorni WiFi). Piantata la tenda, Sabry è andata direttamente in piscina, mentre io e Newton l’abbiamo come sempre attesa al bar (aperto solo dalle 18 alle 21.30!) con una birra. Arrivata lei, ci siamo anche concessi un maitai e delle patate fritte seduti all’aperto… quanto mai opportune visto che poi si è alzato il vento e ci è voluto un po’ a cucinare.
Andando al bagno, ho notato 2 inglesi, che dopo aver cenato e messo a dormire il bambino, hanno tirato una fascia tra 2 alberi e facevano allenamenti circensi di camminata sul filo… davvero interessante! Portato un po’ Newton in giro per le strade buie di Montsabert e tornati in tenda, ho dovuto lavorare al PC fino all’1.15 per sistemare alcune grane di lavoro. Comunque piacevole… pioveva anche.
8 - Venerdì 4 Luglio 2014
Il programam stava iniziando ad infittirsi, così siamo partiti di “buon’ora” (9:30). La prima tappa è stata lo Chateau de Serrant, che è da non perdere: le stanze interne (soprattutto la biblioteca) sono sontuose, e la visita guidata è approfondita (anche troppo, poiché alcuni facevano molte domande ed è durata quasi 2 ore). La giornata era soleggiata e molto calda, e Newton poteva entrare solo nei giardini: per fortuna una parte del parcheggio era molto ombrosa, il che ci ha consentito di lasciarlo in macchina senza problemi (a parte le galline che gironzolavano attorno all’auto). Gran primo castello nella valle della Loira.
Ci siamo spostati ad Angers per visitare il Castello Nero: qui non era possibile lasciare Newton in auto in sicurezza, quindi siamo entrati a turno nel castello: bello, ma è comunque stata una visita breve poiché soprattutto esterna (mura, …) a parte l’arazzo dell’Apocalisse (pregevole!). Durante il turno di Sabry, uno dello staff del castello mi ha portato da bere per il cane, che in effetti ne aveva molto bisogno. Abbiamo poi fatto un giretto per Angers… piacevole, con tanti ristoranti e locali. Dopo aver pranzato con un veloce panino auto-preparato, ci siamo un po’ persi per trovare il Chateau de Brissac. L’ombra e le nuvole ci hanno consentito di lasciare Newton in auto, unendoci alla visita guidate (1h15) dell’interessante castello, che viene ancora usato per cene, conferenze, bed&breakfast, …
Finalmente la sera abbiamo potuto giocare a minigolf! E ho perso! Sik! Cme se non bastasse ( :-) ) si è messo a piovere mente cucinavo la cena. Per fortuna la minitenda-cucina arancione ha tenuto a bada sia la pioggia (comunque di breve durata) che il notevole vento. Tra una cosa e l’altra siamo andati a dormire abbastanza tardi, ben oltre mezzanotte: ho scritto un po’ di questo diario, ma poi il sonno ha avuto la meglio.
9 - Sabato 5 Luglio 2014
Notte alquanto piovosa che è sfociata in una mattinata anch’essa piovosa. Alle 8 circa ha smesso, quindi abbiamo potuto iniziare le operazioni di colazione e di successivo smontaggio della tenda, purtroppo funestate da una pioggia nebulizzata. Finalmente sazi e con la piazzola sgombra, abbiamo effettuato il checkout per visitare le grotte dei trogloditi di Rochemenier: un’esperienza davvero interessante; al di là delle fattorie su grotte ben mantenute e molto suggestive, si imparano cose interessanti sui togloditi (del passato e del presente) nella valle della Loira e nel resto del mondo… è stupefacente quanti ce ne siano!
Il castello di Saumur è stata la nostra tappa successiva, ma abbiamo preferito vederlo solo da fuori (è favoloso, quasi fiabesco), poiché per via di lavori di ristrutturazione ne erano aperte solo alcune stanze. Abbiamo optato per 2 passi nel centro della città, bello ed animato anche con un po’ di pioggia. Il piatto forte della giornata è stato tuttavia l’Abbaye Royale de Fontevraud (€ 9,50/persona). Forse sono di parte perché adoro le abbazie, ma questo complesso enorme è decisamente da non perdere, soprattutto la cucina e l’edificio principale dell’abbazia: ci sono anche le tombe di 4 Plantageneti, incluso Riccardo Cuor di Leone.
Visto che al pomeriggio il meteo sembrava virare in meglio, ci siamo assestati al camping di Chinon (Ile d’Auger): i prezzi sono ridicolmente bassi, ed il luogo bello! L’unico “neo” è che il WiFi funziona solo nella zona della reception ma… hey… è una vacanza! Per propiziare la cena abbiamo guidato fino a Candes Saint-Martin, dove siamo saliti a piedi fino all’ottimo belvedere sulla confluenza di Loria e Vienne, con vista su tutta la campagna circostante e sulla centrale nucleare. Scendendo è opportuno fermarsi per un frullato al Brocante Gourmand: delizioso, in un posto davvero eclettico con libri e dischi in vendita: seguite i cartelli “caserecci”, ce ne sono ovunque.
In serata abbiamo atteso una pioggia annunciata, che però non è mai arrivata. Meglio così, per cena è paggessiata col cane! Tra l’altro Newton ha anche fatto il bagno nella Vienne, fiume grandino ma con acque spesso molto basse e quindi non pericolose.
10 - Domenica 6 Luglio 2014
È piovuto abbondantemente per grand parte della notte, ed al mattino non accennava a cessare. Come sempre la nostra piccola tenda ha tenuto alla grande, ma è stato necessario fare colazione nell’abside e poi prepararci in fretta per la partenza, lasciando la tenda a proteggere i suoi contenuti dalla pioggia per il resto della mattinata.
Giornata dedicata a ben 4 castelli. Il primo è stato quello di Ussé (che ha ispirato quello disneyano della Bella Addormentata), strepitoso da fuori (anche con il diluvio) ed interessante dentro. Il secondo è stato quello di Azay-le-Rideau, medievale e davvero suggestivo fuori e dentro: da non perdere lo scalone in stile italiano; purtroppo anche qui pioveva bene, quindi Newton è rimasto sempre in macchina. Ha smesso di piovere verso le 14, così abbiamo potuto mangiare i nostri panini. Tempo un’ora ed il cielo era in larga parte sereno (e la temperatura passata da 15 a 24), così da consentirci la visita (senza cane) degli ottimi interni del castello di Langeais e (con cane) del giardino con tanto di sequoie giganti (ancora un po’ giovani quindi non proprio enormi). Assolutamente da non perdere è il quarto castello, di cui a dire il vero abbiamo visitato solo il giardino (a prezzo ridotto): quello di Villandry. I giardini sono semplicemente incredibili: piante ed ortaggi sono disposti millimetricamente su un’area vastissima, formando figure per apprezzare le quali è opportuno fare la camminata panoramica.
Tornati al campeggio (la cosa bella della valle della Loira è che le distanze sono brevi), ci siamo preparati in fretta per andare (una volta ogni tanto…) a cena fuori. Ignorando i sufggerimenti di guida e siti web, abbiamo scelto un luogo a caso a Chinon e mangiato bene! Abbiamo anche potuto degustare un rosso locale di qualità (€ 30/bottiglia), forte e buonissimo; Newton ha anche cercato di rovesciare la bottiglia per terra quando ha visto un gatto che lo sfidava… era il padrone della piazzetta, faceva un po’ paura anche a me. Rientrando in camping ho “dovuto” scattare delle foto alla fortezza di Chinon, che di notte è uno spettacolo favoloso: si vedeva benissimo dal ponte sulla Loira e anche dal campeggio stesso.
11 - Lunedì 7 Luglio 2014
Risveglio con bel tempo, che ci ha consentito di sistemare la tenda con comodo per il trasferimento in un altro camping. Nel globale l’Ile d’Auger è stato molto buono (ben riparato, ben tenuto e con pochi servizi ben orgsnizzati) ed alquanto economico (€ 35 per 2 notti con cane ed elettricità). Sistemate le formalità, ci siamo spostati a Tours per un giro nel piacevole centro e per una piccola spesa per il pranzo. Poco dopo la partenza in auto da Tours, la Golf ha indicato che l’alternatore andava sostituito… l’avviso era occasionale, però in sé il problema pareva grave. Spenta e riaccesa l’auto, non si è più lamentata, ma ho comunque ritenuto opportuno chiamare il mio meccanico di fiducia Croni, che mi ha indicato come tenere monitorata la situazione e quando rivolgermi eventualmente ad un meccanico locale.
La seconda visita ed ad un’azienda vinicola a Vouvray, quindi era quantomeno opportuno un pranzo al sacco di prima di procedere con le inevitabili degustazioni. Si è trattato di una visita molto interessante: in puro stile troglodita, vengono utilizzati 3 km di grotte nella roccia per stagionare e conferire le “bollicine” al vino con un elaborato processo di rotazione delle bottiglie. I vini non erano affatto male: delle bollicine, dal brut al doux, di qualità: alla fine ne abbiamo acquistate 3 bottiglie. Non si poteva certo chiudere la giornata senza un castello, quindi siamo andati ad Amboise. In realtà alla fine non abbiamo visitato il castello, poiché abbiamo iniziato con la pagoda: di ispirazione asiativa, si può salire (anche col cane) fino alla minuscola cima… davvero graziosa e particolare. In centro ad Amboise abbiamo proseguito col Clos Lucé (€ 14/persona), la grande casa dove Leonardo da Vinci ha vissuto gli ultimi 3 anni della sua vita: l’interno è pregevole, ma l’enorme parco esterno è la vera attrasttiva… vario, piacevole e puntellato di invenzioni leonardiane a grandezza reale - c’è da perderci un pomeriggio. Purtroppo il pomeriggio volgeva invece al termine ed il castello stava chiudendo: avevamo comunque deciso di non visitarlo, eravamo un po’ stanchi.
Abbiamo guidato fino al Parc du Val de Loire (catena Yelloh) per piantare la tenda (€ 23/notte con auto ed elettricità + € 5/notte per il cane): siamo riusciti a finire il montaggio (su terreno davvero molto duro) prima che iniziasse a piovere, peraltro 2 gocce durate pochissimo. Doccia e cena, 2 passi nei prati con Newton ed era venuta l’ora di ritirarsi in tenda a giocare a carte!
12 - Martedì 8 Luglio 2014
Notte asciutta, ma un po’ fresca (dormendo con l’abside aperto per ventilare un po’ ci si accorge della cosa…). Era comunque un bell’inizio di giornata, quindi abbiamo preparato la colazione all’esterno. Momento della verità per la Golf, che anche oggi non ha dato problemi.
Il castello Chenonceau, parzialmente costruito sopra un fiume (il Cher) è assolutamente da non perdere poiché è delizioso fuori e sontuoso dentro (non mancate di visitare la “camera nera” e le cucina costruite dentro un pilastro sul fiume che sorregge il castello). Durante il turno di visita di Sabry ho fatto varie amicizie nell’affollato giardino (grazie a Newton): con vari italiani, una famiglia inglese, ed un simpatico tizio belga. Avevo decisamente voglia di un bicchierino e fortunatamente Sabry aveva previsto la visita ad un’altra azienda vinicola subito dopo pranzo, la Cave Monmousseau, a Montichard. Come quella del giorno precedente, anche questa cantina produceva soprattutto vino “bollicine” nelle grotte. Per puro caso siamo arrivati all’ora di inizio del tour guidato (eravamo solo noi 2 e il cane, come il giorno precedente), che era molto interessante: oltre alla parte vinicola, c’era una parte “artistica” abbastanza spettacolare; questo giro avevo dimenticato la giacca in auto, quindi nelle ex cave a 12 gradi ho patito un po’ di freddo. La degustazione ha rivelato vini di gran qualità, soprattutto un “brut essential” senza aggiunta di zuccheri: è stato dunque doveroso l’acquisto di 3 diverse bottiglie. Da “cave” a “chateau”: ci siamo spostati a Chaumont, un castello proprio sulla riva della Loira (la vista dall’altra sponda del fiume è tanto incantevole quanto romantica); l’interno era interessante anche se a tratti scarno (da notare i grossi legni nel caminetto del salone!); il parco ospitava una bella mostra di giardini, che abbiamo visto in velocità perché faceva molto caldo e cominciavamo ad essere stanchi.
Tornati al camping, Sabry ha ben pensato di “finire” Newton portandolo a camminare per un’ora nei campi, mentre io ho lavoricchiato po’ al PC (WiFi € 12 per 4 giorni, oppure gratuito al bar). Sabry si è poi concessa un bagno nella piscina coperta del camping mentre io mi sono intrattenuto con Newton al bar - dove è successo un mezzo disastro. Un bambino si è avvicinato a Newton e gli ha avbolto la testa con le braccia prima che io potessi fermarlo: il cane si è spaventati e rubellato con un ringhio; essenfo fondamentalmente innocuo, ha solamente colpito il bimbo forse con una zampa lasciandogli un segno a stento visibili sulla spalla e facendolo piangere a dirotto. I genitori danesi erano comunque consapevoli che la colpa era del bambino e non se la sono presa con me o Newton, però la scena ha un po’ “colpito” lo staff ed alcuni altri avventori. Nonostante nel frattempo fosse arrivata Sabry offrendosi di portare Newton in tenda, ho voluto rimanere lì per tentare di dimostrare la bontà del cane: l’occasione me l’ha fornita lo stesso bambino che (senza paura) è tornato poco dopo ad accarezzare Newton, questa volta nella manier corretta, e tutto è andato bene. So comunque di aver avuto delle colpe, poiché avrei dovuto controllare meglio la situazione: una giusta lezione per il futuro. Dopo cena avrei voluto vedere un pezzettino di Germania-Brasile, ma quando abbiamo finito di cenare era già terminato il primo tempo; inoltre la sala era troppo piena, quindi abbiamo optato per un gelato, un ottimo Magnum allo champagne… nel frattempo la Germania ha tramutato il 5-0 nel finale 7-1.
13 - Mercoledì 9 Luglio 2014
Ancora una notte un po’ fredda, ma senza pioggia. Ero un po’ stanco quindi ho tardato di mezz’ora (8:30) la svegli per tutti.
Come si conviene sulla Loira, era nuovamente giornata di “chateau”. Abbiamo iniziato con Cheverny, che più che ad un castello somiglia ad un’enorme villa. Si alternavano Sole e pioggia, quindi abbiamo lasciato Newton in auto durante il giro dei giardini del castello (dove comunque non sarebbe stato ammesso). Interessanti comunque le stanze, anche se ormai iniziavo a confondere gli interni dei diversi castelli. Il secondo castello è stato quello di Beauregord, considerato “secondario” ma in realtà a mio parere molto bello per quanto riguarda gli interni un po’ spartani (da non perdere la cucina, che ormai si sarà capito essere uno dei miei ambienti preferiti); anche i piacevoli giardini sono l’ideale per 2 passi con il cane in mezzo a piante, fiori e ritratti di sovrani e dell’onnipresente Caterina De Medici.
La sera mi sono fatto dare in reception le mazze da minigolf (€ 2/persona): purtroppo è iniziato a piovere e non abbiamo potuto giocare. Ci siamo “accontentati” del Magnum allo champagne e di una passeggiata con cane ed ombrello prima di rintanarci in tenda. Aggiunta alle info del camping: la reception ha dei biglietti scontati (mediamente -1 €) per quasi tutti i castelli della zona, offerta di cui abbiamo abbondantemente approfittato.
14 - Giovedì 10 Luglio 2014
È piovuto, e anche abbastanza bene, tutta la notte. Abbiamo atteso che cessasse (ore 9 circa) e ci siamo alzati in una mattina fredda (colazione in abside). La buona notizia è che poi la pioggia è cessata e siamo riusciti a giocare a minigolf. E ta-dah… ho vinto!!!
Abbiamo visitato Blois, iniziando dal museo della magia per evitare che chiudesse (siamo partiti un bel po’ tardi tra minigolf e pioggia): la mostra presenta qualche aspetto carino (come il drago alle finestre che entrava ed usciva ogni ora), ma nel globale era di interesse direi limitati. Ben diverso il castello, che vale la visita anche solo per la magnifica scala a chiocciola. Recuperato Newton in auto, senza pioggia abbiamo passeggiato per il piacevole centro facendo anche un po’ di spesa per il pranzo, che abbiamo poi consumato nel parcheggio del Jardiland attendendone l’apertura: dovevamo infatti acquistare altro cibo per il famelico Newton.
Il pomeriggio è stato dedicato a Chambord, il castello più grande e famoso della Loria: forse non è il più bello, ma la sua imponenza lo rende estremamente affascinante e, dunque, imperdibile. Poter lasciare Newton in auto (pioggia) è stata una fortuna, poiché il castello è enorme e visitarlo a turni è impensabile. Muniti della quasi indispensabile audioguida (oltre che per capire qualcosa, è utile anche per non perdersi) ci siamo aggirati in decine - se non centinaia - di stanze e corridoi, fino sui tetti. Molte stanze sono vuote, ma rendono bene l’idea dell’imponenza del castello. Due ore di visita! Tralasciando il parco, abbiamo passeggiato con il cane nei boschi vicino, in antiche strade ora diventate piste ciclabili.
L’ultima notte al camping Val du Loire ci ha permesso di scoprire il nuovo edificio dei bagni, con docce molto più comode e caldo: magari fosse accduto prima, una doccia calda ben fatta può cambiarti la serata (specie se fa un po’ freddo). Passeggiando fuori abbiamo visto un piccolo circo, che ormai stava somandando: carino di quelle dimensioni, probabilmente gira per campeggi.
15 - Venerdì 11 Luglio 2014
Al risveglio il tempo non era male, quindi le operazioni di smontaggio tenda sono state agevoli e siamo riusciti a mettere via tutto il materiale in condizioni abbastanza asciutte.
Era ora di vedere una città più grande, ed è stato dunque il momento di Orleans, che ha dato i natali alal celebre Giovanna D’Arco. Al di là della cattedrale (merita!), abbiamo girovagato per la bianchissima (fatta di tufo) città sulla riva della Loira: benché i punti di interesse siano relativamente poichi, Orleans merita decisamente un giretto. A Germigny de Pers, Sabry ha scovato una piccola chicca che abbiamo visitato: una minuscola chiesa carolingia, stupenda dall’esterno e piacevole anche dentro (notare ad esempio i lampadari). La vicina Abbaye de Fleury, a St. Benoit, era molto diverse (grande!) ma ugualmente strepitosa, con tanto di reliquie di San Benedetto nella cripta. Proprio mentre eravamo in detta cripta è iniziata la messa e siamo in pratica rimasti “chiusi dentro” - per fortuna non a chiave - quindi siamo usciti e, con un po’ di vergogna, abbiamo percorso una navata laterale fino alla porta dell’abbazia. La cripta vale però questo ed altro: sembra di trovarsi nel Nome della Rosa: davvero imperdibile!
Questa vacanza, nonostante gli scrosci piovosi quotidiani, pareva tutto sommato essere benedetta da un certo bel tempo, quindi abbiamo nuovamente tentato il campeggio. Il piccolo samping Le Jardins de Sully (a Sully-sur-Loire, what a surprise) sembrava l’ideale per l’ultima notte in tenda, era proprio in riva al fiume. Non però prima di una visita al favoloso castello di Sully (cane non amesso ma parcheggio all’ombra): le stanze con arredamente medievale sono deliziose, ma è il romantico esterno senza tempo la vera chicca (sia di giorno che di notte).
Newton ha finalmente potuto fare il bagno nella Loira!!! (con attenzione poiché in certi punti la corrente non è un giocattolo). Al camping c’era inoltre un bel minigolf gratuito da 18 buche: abbiamo giocato e, dopo un buon inizio, ho perso… con Newton che cercava sempre di mangiare la pallina. La cena in camping è stata aiutata dal bel tempo e da un tavolo di legno, ma soprattutto dal bel panorama sul fiume a pochi passi. Un giro al castello di notte, con annessa birra e sidro al bar, è stato d’obbligo.
16 - Sabato 12 Luglio
Al risveglio sulla Loira c’era una romantica nebbia, che era bello osservare attraverso la zanzariera. Purtroppo Newton ha visto un cane fuori e si è lanciato, tranciando in due proprio la zanzariera. Fortunatamente era l’ultima sera al campeggio ma ci siamo un po’ instristiti per la tenda che ci ha serviti fedelmente per 10 anni (comunque qualche settimana dopo è stata riparata).
Ritirati il pane ed il pain-au-chocolat, abbiamo fatto colazione e siamo partiti alla volta di Epernay, nello Champagne. Prima però ci siamo fermati a fare scorta di sidri per Sabry in un Intermarché. Arrivati nello Champagne verso le 14, abbiamo iniziato da qualche cantina a Cramant (Crepaux e un’altra): un bel po’ di degustazioni gratuite e qualche bottiglia acquistata. Ad Epernay abbiamo provato a visitare Moet & Chandon, ma era al massimo possibile prenotare un tour per la mattina successiva a modici 23 € a persona: ci pareva un po’ troppo quindi abbiamo optato per spendere quei soldi direttamente in champagne nella vicina Hautvillers. Abbiamo iniziato con Pierre Fedych, incantevole cantina e B&B doveve avevamo cercato di prenotare una camera ma non c’era posto. Non ancora paghi, abbiamo passeggiato fino ad altre 2 cantine, che aveva dei “blanc de noirs” di altissimo livello. Rispetto a 2 anni prima (eravamo capitati di domenica), c’erano molte più “maison” aperte e persone in giro, e le degustazioni con comunque gratuite quasi ovunque.
Era ora di far passeggiare un po’ Newton tra le viti, mangiando un po’ di biscotti per asciugare le molte degustazioni. Assolto il compito abbiamo preso posto a Premiere Class Epernay, catena tipo Ibis ma apparentemente più nuova: una piccola ma buona e pulita camera dobbia per appena € 45 cane e WiFi compresi (hotel con tanto di reception 24h). Per la cena abbiamo provato qualche locale consiglito da Lonely Planet ma (complice anche una sfilata di moto in città) erano tutti pieni. Abbiamo comunque combinato dell’ottima anatra all’arancia in un locale a metà tra un bistrot francese ed un diner americano: cibo molto buono e champagne di livello. Epernay al sabato sera non sembrava male, così abbiamo fatto altri due passi in centro (senza drink stop, la giornata era stata faticosa da quel punto di vista) prima di andare a dormire.
17 - Domenica 13 Luglio
Dormire in un letto dopo 14 notti consecutive in tenda è stato in qualche modo rigenerante, ne avevo bisogno. Per appena € 4,50 a testa abbiamo anche fatto la conveniente colazione a buffet.
Era ora di tornare verso casa, ma con prevista sosta per la notte a Ginevra, così da spezzare il lungo viaggio. Dopo 5 ore siamo giunti al confine svizzero (che non esiste più), dove abbiamo dovuto pagare 40 € per la vignetta per pochi Km di autostrada (vale tutto l’anno, vabbeh). Dopo esserci un po’ persi nel disordinato traffico di Ginevra (viabilità che sembra fatta apposta per mettere in difficoltà) abbiamo preso posto all’Hotel Lido, situato tra la stazione Cornavin e il lago. La zona non era male, e nemmeno l’hotel: pur essendo decisamente vetusto (=pronto per essere demolito), era pulito ed il personale era molto cordiale e disponibile. Ottimo lo conto per il parcheggio alla stazione Cornavin (meno di € 10/giorno, un affarone considerando i prezzi della città).
Siamo usciti per dare uno sguardo ai punti principali di Ginevra: fontana, lungolago, orologio fiorito, città vecchia, … pur senza punti di interess esaltanti, la città è molto piacevole e direi tranquilla; c’è gente davvero di ogni tipo, anche alquanto bizzarra ed alternativa. Non avevamo con noi nemmeno un franco, puntando molto sulle carte di credito. Ma… sorpresa: l’affollato bar in piena zona turistica nella Vieux Ville voleva solo contanti!! Ho lasciato lì Sabry e Newton per trovare un bancomat: non è stato semplice, sono dovuto scendere nella città bassa (e poi risalire…); ho avuto fortuna al secondo tentativo (il primo sportello trovato era fuori servizio). Tornato in “vetta” mi sono gustato un paio di meritate e pregevoli birre locali, ascoltando il buon rock diffuso dal bar. Il vicino ristorante Le Carnivore sembra il posto giusto per la cena: ambiente intimo e cani accettanti. L’agnello era delizioso, il vino svizzero gradevole, il conto un po’ meno: CHF 230 (€ 200) in 2, di cui comunque 70 di vino. Qualche foto notturna dal ponte sul Rodano presso il lago (ottime quelle alla fontana) e ci siamo abbattuti sul letto.
18 - Lunedì 14 Luglio
Un buon sonno, e pornti per tornare a casa! Colazione da Starbucks: CHF per 18 per 2 caffetoni e un croissant, ma è stato bello fare colazione seduti fuori vicino al lago, guardando la gente andare al lavoro in tutta tranquillità. Abbiamo acquistato qualche cioccolata (prezzi molto bassi e qualità eccellente) in una Migros prima di effettuare il checkout e lasciare la città (altro giro nella viabilità contorta). Non senza difficoltà abbiamo trovato un distributore di benzina non autostradale in FRancia (indispensabile: € 1,29/litro diesel conto 1,55 in Svizzera e 1,65 in Italia). Siamo poi saliti verso il tunnel del Monte Bianco tra i nuvoloni, diretti infine a casa.